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7 gennaio 2012

Paure e timori nel Bdsm



Quando si parla con persone che ricercano e desiderano un'appartenenza, nella fattispecie il desiderio di sottomissione e obbedienza in ambito BDSM, molti esprimono la loro preoccupazione sulla percorribilità di tale relazione; la maggioranza esprime il timore della delusione e della ferita emozionale che potrebbe derivarne dal fallimento di tale rapporto. È più che comprensibile il provare angoscia e timore, considerando il fatto che si dona il proprio corpo, il proprio spirito, il proprio cuore ed il proprio amore nelle mani di qualcun altro. Una prospettiva spaventosa che suscita il timore della sofferenza fisica ma anche mentale. Ciò è indubbiamente vero durante la fase iniziale e per persone che si cimentano per la prima volta, ma anche per tutti coloro che hanno appena concluso una “ storia” catastrofica con la memoria permea di dolore, patimento e afflizione.

Per colui che si candida a Dominante, tutta la difficoltà sta quindi nel neutralizzare le protezioni e le barriere difensive che i traumi e timori trascorsi hanno fatto scaturire, facendo il possibile affinché non risorgano nella nuova relazione. Essendo ogni relazione unica, il raffronto e la riproduzione sistematica non sono applicabili, né auspicabili. Il Dominante non deve subire il carico delle esperienze precedenti, ma dovrà conoscerne l'esistenza e vegliare a riassicurare, decolpevolizzare e ricostruire a volte sulle rovine del doloroso passato. Il Dominante ha una responsabilità molto ardua di fronte a questo compito ed al timore che egli stesso genera. È soltanto con la comunicazione che le paure potranno iniziare a dissiparsi….. ma scompariranno realmente? La fiducia libera... ma non fa tutto. La liberazione passa attraverso la verità e i sentimenti provati nell’ evoluzione del nuovo rapporto. La slave non deve essere considerata un giocattolo, ma un essere che ha diritto alla verità più assoluta, soprattutto se la menzogna fu la ragione delle ferite e delle disillusioni del rapporto precedente. La comunicazione deve essere permanente e nei due sensi. La slave, da parte sua, ha la responsabilità di comunicare i suoi timori; Il Dominante di ascoltare, tenere conto, comprendere e riassicurare. Occorre ribadire che un collare non è la garanzia sul fatto che quel rapporto rimarrà eterno.




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